RIFLESSIONI

Sono stato al salone nautico, lo dovevo fare e sono contento di averlo fatto.

A volte quando si fa un brutto sogno ci si sveglia e si cerca di capire se si è ancora nel sogno o se si è tornati alla realtà, queste mie visite al salone mi sono servite per capire che non ero in un brutto sogno ma che le sensazioni che avevo erano realtà: la situazione della nautica già drammatica di per se non potrà altro che peggiorare visto l'impegno che ci mettono quelli che devono decidere, impegno al contrario, sembra una partita a chi fa meno, più danno crei e più sei bravo.

Lo sconcerto per chi come me ha sempre dato tanto alla nautica è enorme, non sto ad elencare tutti i problemi e le possibili soluzioni perchè sarebbe inutile, c'è già chi lo fa e spesso sono discorsi da "bar sport", lasciano il tempo che trovano.

La realtà è che oltre alla crisi si è perso per molti anni il senso della misura, la passione vera per il mare, la semplicità, ormai non c'è più passione, ne da parte degli operatori ne da parte degli utenti, gli uni cercano solo di fare fatturato per tenere in piedi dei carrozzoni troppo costosi e pieni di gadgets con sempre meno passione e professionalità, gli altri che non comprano più un'emozione ma solo uno sconto, risultato?

Livello dei prodotti sempre più basso, soddisfazioni da entrambe le parti sempre più basse e dove vogliamo arrivare?
Una volta avere una barca o lavorare per una barca voleva dire essere persone di un certo tipo, con una certa passione, un sacro fuoco che faceva si che tutti si facesse parte della stessa famiglia.

Questo fuoco si è spento per colpa degli operatori furbetti, degli utenti narcisi e dei politici miopi però sono sicuro che sotto alla cenere cova ancora e bisognerebbe che tutti, dall'utente della lancetta a remi su su fino alla stanza dei bottoni si cerchi non di recuperare il lato economico ma quello morale e culturale, sono convinto che partendo dalla cultura e dalla passione del mare e della vela ci si possa ancora salvare.

Fino a che in un salone nautico non si vedranno derive e barche piccole, fino a che non sarà possibile varare ovunque una barca dal carrello, tenere un barchetta sulla spiaggia o in un porticciolo a prezzi sensati, fino a che quando rientri in porto il vicino di ormeggio non ti prenderà le bozze ma ti guarderà con fastidio, fino a che le foto delle barche saranno usate sui giornali solo come didascalia ad un articolo sull'evasione fiscale credo proprio che il sacro fuoco non si farà rivedere.